La legge di stabilità 2016 ha previsto l’introduzione di un credito d’imposta a favore delle persone fisiche che hanno sostenuto spese per sistemi di videosorveglianza digitale, sistemi di allarme e, nonché spese connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza dirette alla prevenzione di attività criminali.
Da lunedì 20 febbraio e fino al 20 marzo 2017 i contribuenti interessati potranno inviare le domande di accesso al credito d’imposta.
Per poter fruire dell’agevolazione è sufficiente collegarsi al sito dell’Agenzia e inviare la richiesta con il software “Creditovideosorverglianza” autonomamente o tramite intermediario abilitato.
Nella domanda vanno indicati il codice fiscale del beneficiario e del fornitore del bene o servizio, nonché numero, data e importo delle fatture relative ai beni e servizi acquisiti, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto.
Occorre inoltre specificare se la fattura è relativa ad un immobile adibito promiscuamente all’esercizio d’impresa o di lavoro autonomo e all’uso personale o familiare del contribuente. In questo caso il credito d’imposta spetterà nella misura del 50%.
Le spese devono riguardare immobili non utilizzati nell’attività d’impresa o di lavoro autonomo e, in caso di uso promiscuo, il credito spetta nella misura del 50%. Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato in compensazione ai sensi dell’art. 17 del D.lgs. n. 241/1997, presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.
Le persone fisiche non titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzare il credito spettante anche in diminuzione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi.
Ancora incerta la misura percentuale del credito, che sarà resa nota con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate da emanarsi entro il 31 marzo 2017, risultante dal rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e il credito d’imposta complessivamente richiesto.