Studio Professionale Associato Magnoni-Riboli presenta i fringe benefit 2022: soglia esente fino a 516,46 euro e pagamenti per le utenze domestiche
Nel decreto Aiuti bis trovano spazio anche alcune disposizioni che hanno il fine di dare un sostegno ai lavoratori dipendenti, mediante l’intervento dei propri datori di lavoro.
Si tratta del sistema dei fringe benefit, ovvero delle erogazioni, non solo in denaro, ma anche in beni e servizi, che il datore di lavoro concede ai propri dipendenti e che, entro una determinata soglia, vengono esentati dalla tassazione ai fini IRPEF.
La soglia, come prevista dall’art. 51, comma 3 del TUIR, è fissata in misura pari a 258,23 euro, ma con il decreto Aiuti bis, è stata raddoppiata per l’anno 2022 e fissata quindi a 516,46 euro.
Inoltre, in tale soglia di esenzione vengono fatte rientrare, eccezionalmente per il 2022, le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
Sul primo aspetto, si segnala che il raddoppio del limite non è una vera e propria novità: infatti, in piena emergenza Covid, la soglia di 258,23 euro era stata portata a 516,46 euro sia per il 2020 che per il 2021 dal decreto agosto (art. 112 D.L. n. 104/2020). Pertanto, i dipendenti beneficiano di tale maggiore esenzione IRPEF per il terzo anno consecutivo.
Quella che, invece, è una novità assoluta è l’inclusione delle somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro ai propri lavoratori dipendenti per far fronte al “caro bollette”.
Su questo punto va notato che la norma parla di “somme” per cui se ne deve dedurre che vi rientrano solo le erogazioni in denaro sia direttamente (cioè, anticipazione delle somme da parte del datore di lavoro) che come rimborso delle somme spese dai dipendenti. A tale proposito, poiché le somme sono deducibili dal reddito d’impresa del datore di lavoro, sarà opportuno che lo stesso richieda ai dipendenti i documenti giustificativi delle spese energetiche sostenute (i.e. le fatture delle utenze). Ciò è necessario anche per evitare che si tratti di utenze che non rientrano nell’agevolazione. Infatti, la norma si riferisce solo alle “utenze domestiche”.
Si tratta, come può essere facilmente intuibile, di due interventi che vogliono sostenere i lavoratori ad affrontare il rincaro del costo della vita e, soprattutto, delle spese energetiche, che si sta registrando negli ultimi mesi a causa di una serie di concause sia sul piano sanitario, ma, soprattutto, geo-militare (il riferimento è alla crisi scatenata dal conflitto scoppiato in Ucraina).
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